INVALIDA 100%,NEGATO L'ACCOMPAGNAMENTO.CI SI VUOL VEDERE CHIARO (by giovanni, published mercoledì 24 dicembre 2008 16:00) La commissione medica per la valutazione dei requisiti di idoneita' per il rilascio dell'indennita' di accompagnamento, ha negato all'assessore alle Politiche sociali del Comune di Castel di Sangro, Andrea Liberatore, l'accesso ai documenti della pratica di A.S., 58 anni, cittadina di Castel di Sangro che ha chiesto di poter accedere alla pratica eutanasica per mettere fine alla sua vita: "non dignitosa ed estranea a quanto costituzionalmente garantito a tutti i cittadini italiani". L'assessore questa mattina si e' recato presso gli uffici della Asl per richiedere copia dei documenti in cui e' espresso il parere negativo della commissione per il rilascio dell'integrazione di accompagnamento, ma il diniego dei medici e' stato chiaro: "La tutela della privacy ci impone di non divulgare dati sensibili". Per questo l'assessore, spogliate le vesti istituzionali e visto che e' anche avvocato, si rechera' dalla signora per farsi incaricare con regolare mandato. L'attivita' di Liberatore e' tesa a chiarire perche' questa donna, nonostante sia invalida al 100 per cento, non si sia vista riconoscere l'indennita' che normalmente spetta a coloro che si trovano nella sua situazione. "Il mio ringraziamento - continua la donna - va a tutti coloro che si stanno prodigando per la mia causa, che poi e' quella che interessa altre migliaia di persone in Italia. Alla fine, speriamo prima che intervengano decessi naturali, forse riusciremo a capire se abbiamo un ruolo nella societa', con tutti i diritti e doveri, oppure i malati di tumore vengono trattati alla stregua di appestati, persone - conclude - che e' piu' conveniente relegare nei meandri del dimenticatoio, anche da parte dello Stato".Intanto la Provincia dell'Aquila, tramite la presidente Stefania Pezzopane, sta acquisendo tutti gli elementi utili per cercare di individuare, congiuntamente a Comune di Castel di Sangro e Comunita' montana, una soluzione al problema.agi
giovedì 25 dicembre 2008
Gli USA scendono in una recessione empre più profonda,secondo i dati diffusi oggi al govero USA
Fonte: Reuters - Ieri - 17.48
WASHINGHTON (Reuters) -
WASHINGHTON (Reuters) -
Gli Usa scivolano in un recessione sempre più profonda, secondo i dati diffusi oggi dal governo Usa.
Il numero di nuovi sussidi di disoccupazione chiesti questa settimana ha raggiunto il record da 26 anni e le spese dei consumatori si contraggono per il quinto mese consecutivo.
Negli Usa i consumatori hanno tagliato le spese per il quinto mese consecutivo in novembre e i loro redditi sono diminuiti secondo il rapporto mensile del dipartimento del Commercio. Dati che sottolineano un aumento della pressione recessiva.
Il rapporto mostra come la spesa si sia contratta dello 0,6%, contro un calo dell'1% di ottobre. Le entrate si sono ridotte dello 0,2% dopo un calo dello 0,1% in ottobre.
Gli ordini di beni durevoli sono diminuiti dell'1% in novembre, in misura minore rispetto alle attese.
Il numero di lavoratori statunitensi che hanno presentato domanda di indennità di disoccupazione la scorsa settimana è salito di 30mila unità, segnando un record da 26 anni.
Le nuove richieste di sussidi sono aumentate di 586 mila unità, riviste su base stagionale, nella settimana del 20 dicembre da 556mila unità della settimana precedente, ha annunciato il Dipartimento del Lavoro.
Nel corso dell'anno quasi 2 milioni di persone hanno perso il loro posto in tutti gli Stati Uniti, portando il tasso di disoccupazione al 6,7%.
MISURE ANTICRISI
I governi di tutto il mondo hanno cercato di incrementare la spesa per cercare di allentare la recessione innescata dalla crisi del credito negli Usa.
Giappone e Germania sono solo gli ultimi due paesi in ordine di tempo ad avere reso noti i loro piani di spesa.
Il governo giapponese ha approvato oggi un bilancio record da 88,5 milioni di miliardi di yen (980 miliardi di dollari), per coprire un programma di stimoli fiscali da 12 milioni di miliardi di yen e la Germania ha predisposto il suo secondo pacchetto di spesa da 25 miliardi di euro.
Alcuni economisti rilevano però come l'aumento della spesa fino ad ora non sia riuscito a far crescere la fiducia dei consumatori, dei mercati e degli investitori.
LA STRADA MAESTRA DELLA CRISI
Molte tra le principali società stanno lottano per sopravvivere, tagliano posti di lavoro, diminuiscono i giorni lavorativi o riducono i benefit per far fronte all'indebolimento delle domanda. Ma per altri la crisi è diventata troppo aggressiva.
Zavvi, società che distribuisce cd, dvd, libri e giochi, è diventata la terza maggiore vittima della crisi in Gran Bretagna in meno di 24 ore. Gli amministratori di Ernt & Young hanno detto che intendono vendere i 144 punti vendita di Zavvi in Gran Bretagna nell'ottica di cedere tutta o una parte della società.
I listini europei hanno concluso con il segno meno un seduta più breve in vista della pausa di Natale e caratterizzata da scambi sottili. Pesano soprattutto gli energetici a causa del calo del greggio sotto i 40 dollari al barile.
Wall Street scambia in positivo, nonostante l'ondata di dati Usa negativi diffusi nel pomeriggio.
La Germania pensa di limitare a 25 miliardi di euro un secondo pacchetto di stimoli per l'economia, rivela un politico di uno dei lander. Una misura molto inferiore rispetto ai 40 miliardi di euro destinati a nuovi progetti di cui Der Spiegel aveva scritto in precedenza.
Intanto, la banca centrale della Polonia ha annunciato un probabile taglio dei tassi nel 2009.
In Russia, una fonte vicina alla banca centrale ha confermato che il rublo è stato svalutato sette volte in un mese e il viceministro degli interni ha detto che nel Paese si registrano un numero crescente di disordini legati alle misure anticrisi.
"La situazione può essere esacerbata dalle proteste che nascono dalla frustrazione dei lavoratori perchè non vengono pagati gli stipendi o perchè a rischio di licenziamento", ha dichiarato il viceministro Mikhail Sukhodolsky, secondo quanto riportato dall'agenzia Ria.
La primo ministro ukraino Yulia Tymoshenko ha annunciato che nel 2008 il deficit di bilancio potrebbe non essere coperto perché mancano i fondi.
"La banca centrale si è rifiutata di rifinanziare entro la fine dell'anno le banche che hanno accettato di fornire crediti per il deficit di bilancio pianificato dello Stato", ha detto la premier durante una conferenza stampa.
Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano.
Il numero di nuovi sussidi di disoccupazione chiesti questa settimana ha raggiunto il record da 26 anni e le spese dei consumatori si contraggono per il quinto mese consecutivo.
Negli Usa i consumatori hanno tagliato le spese per il quinto mese consecutivo in novembre e i loro redditi sono diminuiti secondo il rapporto mensile del dipartimento del Commercio. Dati che sottolineano un aumento della pressione recessiva.
Il rapporto mostra come la spesa si sia contratta dello 0,6%, contro un calo dell'1% di ottobre. Le entrate si sono ridotte dello 0,2% dopo un calo dello 0,1% in ottobre.
Gli ordini di beni durevoli sono diminuiti dell'1% in novembre, in misura minore rispetto alle attese.
Il numero di lavoratori statunitensi che hanno presentato domanda di indennità di disoccupazione la scorsa settimana è salito di 30mila unità, segnando un record da 26 anni.
Le nuove richieste di sussidi sono aumentate di 586 mila unità, riviste su base stagionale, nella settimana del 20 dicembre da 556mila unità della settimana precedente, ha annunciato il Dipartimento del Lavoro.
Nel corso dell'anno quasi 2 milioni di persone hanno perso il loro posto in tutti gli Stati Uniti, portando il tasso di disoccupazione al 6,7%.
MISURE ANTICRISI
I governi di tutto il mondo hanno cercato di incrementare la spesa per cercare di allentare la recessione innescata dalla crisi del credito negli Usa.
Giappone e Germania sono solo gli ultimi due paesi in ordine di tempo ad avere reso noti i loro piani di spesa.
Il governo giapponese ha approvato oggi un bilancio record da 88,5 milioni di miliardi di yen (980 miliardi di dollari), per coprire un programma di stimoli fiscali da 12 milioni di miliardi di yen e la Germania ha predisposto il suo secondo pacchetto di spesa da 25 miliardi di euro.
Alcuni economisti rilevano però come l'aumento della spesa fino ad ora non sia riuscito a far crescere la fiducia dei consumatori, dei mercati e degli investitori.
LA STRADA MAESTRA DELLA CRISI
Molte tra le principali società stanno lottano per sopravvivere, tagliano posti di lavoro, diminuiscono i giorni lavorativi o riducono i benefit per far fronte all'indebolimento delle domanda. Ma per altri la crisi è diventata troppo aggressiva.
Zavvi, società che distribuisce cd, dvd, libri e giochi, è diventata la terza maggiore vittima della crisi in Gran Bretagna in meno di 24 ore. Gli amministratori di Ernt & Young hanno detto che intendono vendere i 144 punti vendita di Zavvi in Gran Bretagna nell'ottica di cedere tutta o una parte della società.
I listini europei hanno concluso con il segno meno un seduta più breve in vista della pausa di Natale e caratterizzata da scambi sottili. Pesano soprattutto gli energetici a causa del calo del greggio sotto i 40 dollari al barile.
Wall Street scambia in positivo, nonostante l'ondata di dati Usa negativi diffusi nel pomeriggio.
La Germania pensa di limitare a 25 miliardi di euro un secondo pacchetto di stimoli per l'economia, rivela un politico di uno dei lander. Una misura molto inferiore rispetto ai 40 miliardi di euro destinati a nuovi progetti di cui Der Spiegel aveva scritto in precedenza.
Intanto, la banca centrale della Polonia ha annunciato un probabile taglio dei tassi nel 2009.
In Russia, una fonte vicina alla banca centrale ha confermato che il rublo è stato svalutato sette volte in un mese e il viceministro degli interni ha detto che nel Paese si registrano un numero crescente di disordini legati alle misure anticrisi.
"La situazione può essere esacerbata dalle proteste che nascono dalla frustrazione dei lavoratori perchè non vengono pagati gli stipendi o perchè a rischio di licenziamento", ha dichiarato il viceministro Mikhail Sukhodolsky, secondo quanto riportato dall'agenzia Ria.
La primo ministro ukraino Yulia Tymoshenko ha annunciato che nel 2008 il deficit di bilancio potrebbe non essere coperto perché mancano i fondi.
"La banca centrale si è rifiutata di rifinanziare entro la fine dell'anno le banche che hanno accettato di fornire crediti per il deficit di bilancio pianificato dello Stato", ha detto la premier durante una conferenza stampa.
Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano.
mercoledì 24 dicembre 2008
Costi occulti, usura e perpetuazione del debito
Fonte: Recupro crediti
Costi occulti, usura e perpetuazione del debito13 08 2008
Albert Einstein
Albert Einstein definì la capitalizzazione composta, cioè la produzione di interessi dagli interessi, come la più grande scoperta matematica dell’umanita’. Il padre della Teoria della Relatività non poteva tuttavia immaginare a quali livelli di impiego di tale meccanismo finanziario sarebbero arrivate, già negli anni’50,le banche italiane. Hanno trasformato una normale apertura di credito in conto corrente in una formidabile fonte di moltiplicazione dei profitti, caratterizzata da una sistematica generazione di costi per l’ignaro utente bancario, in massima parte occulti e con un accentuato andamento esponenziale in rapporto al passare del tempo.
L’espediente contabile della capitalizzazione trimestrale utilizzato dagli istituti di credito nei rapporti di conto corrente bancario si concretizza, nella realtà operativa, in software appositamente predisposti mediante i quali la banca “traveste” gli interessi da capitale. Di conseguenza nel conto corrente, il capitale riportato negli estratti conto trimestrali non e’ “puro” ma comprende una quota di interessi sempre maggiore con il trascorre del tempo, fino a giungere ad un debito costituito da soli interessi.
E’ da sottolineare che i meccanismi impiegati dalle aziende di credito per la progressiva moltiplicazione delle competenze sono due: l’anatocismo(cioe’ la capitalizzazione composta) esercitato sugli interessi e quello esercitato sulla commissione di massimo scoperto. Tali anatocismi agiscono in modo reciproco e sinergico, moltiplicando vicendevolmente e progressivamente interessi e competenze.
L’anatocismo degli interessi, infatti, moltiplica gli interessi e la commissione di massimo scoperto; l’anatocismo della commissione di massimo scoperto moltiplica se stesso e gli interessi. A ciò si aggiungano le spese e le incidenze delle valute (i cosiddetti giorni-banca) elencate dall’istituto di credito nell’estratto conto scalare inviato trimestralmente al cliente, che hanno già incrementato il”debito” dell’utente bancario: competenze sulle quali si esercita l’effetto moltiplicatore dei meccanismi appena descritti. Il risultato di questo sistema e’ di rendere esorbitante il costo del credito in maniera deliberatamente occulta e di perpetuare il “debito” del cliente, ben presto costituito - ad insaputa dello stesso - da soli interessi e spese autoriproducenti.
Ecco alcuni motivi per cui si oltrepassa la soglia usuraria prevista dalla legge 108/96. Relativamente all’applicazione della legge sull’usura nelle aule dei tribunali civili e penali italiani, alcune volte si assiste ad un’impropria e fuorviante applicazione, da parte dei periti dei giudici e/o degli istituti di credito, delle istruzioni per la rilevazione del teg (tasso effettivo globale) emanate tempo per tempo dalla Banca d’Italia. Tali professionisti, infatti, considerano le istruzioni dell’istituto centrale (costituenti mero atto amministrativo di natura normativa) come uno strumento “alternativo” per la determinazione del teg usurario rispetto all’ unico criterio legislativo imposto dall’art. 2, 1° comma, della Legge 108/96 riproducente l’art. 644, 4° comma, del Codice Penale, che così recitano: “per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione del credito”. La diretta applicazione di tale norma non può infatti prescindere dalla inclusione nel paradigma di calcolo seguito dai periti incaricati, di tutti quegli oneri che concorrono alla formazione del costo effettivo globale del credito che l’utente bancario sostiene per l’utilizzo di una somma di denaro concessagli dall’istituto creditizio, quali: gli interessi, l’anatocismo multiplo, le valute sui versamenti e sui prelevamenti, le spese legali ed assimilate, gli interessi di mora, gli addebiti per tenuta conto, per istruzione e revisione pratiche di fido, le spese per assicurazioni e la commissione di massimo scoperto.
Come abbiamo già visto, alla fine di ogni trimestre, il compenso globale dovuto dal correntista viene capitalizzato e va ad aumentare il debito del trimestre successivo; al tempo stesso, vengono addebitati sul conto commissioni e spese. E’ evidente, pertanto, che il costo effettivo del credito in conto corrente si compone di diversi elementi e risulta notevolmente più elevato del tasso di interesse nominalmente ed apparentemente ad esso applicato dalla banca. Fattori di costo peraltro soggetti, come abbiamo visto, a processi di tipo esponenziale che non possono assolutamente trovare parziale riconoscimento in pseudo-metodologie di analisi del rapporto creditizio, chiaramente orientate ad una maliziosa interpretazione delle istruzioni della Banca d’Italia ed a una strumentale applicazione della disciplina contrattuale.
Si tratta di interessate confusioni, raramente attribuibili a scarsa competenza tecnica, che contribuiscono spesso a consolidare, nel corso dei giudizi, l’occultamento delle sostanziose e illecite remunerazioni, percepite nel corso del rapporto di conto corrente da parte delle banche, con conseguente e rilevante danno per il correntista, che oltre a non vedersi risarcito il maltolto, deve rassegnarsi anche a non poter avere la soddisfazione, morale e finanziaria, di vedersi riconosciuto il proprio status di usurato bancario.
di FRANCO GOGLIA
da LiberoReporter
Costi occulti, usura e perpetuazione del debito13 08 2008
Albert Einstein
Albert Einstein definì la capitalizzazione composta, cioè la produzione di interessi dagli interessi, come la più grande scoperta matematica dell’umanita’. Il padre della Teoria della Relatività non poteva tuttavia immaginare a quali livelli di impiego di tale meccanismo finanziario sarebbero arrivate, già negli anni’50,le banche italiane. Hanno trasformato una normale apertura di credito in conto corrente in una formidabile fonte di moltiplicazione dei profitti, caratterizzata da una sistematica generazione di costi per l’ignaro utente bancario, in massima parte occulti e con un accentuato andamento esponenziale in rapporto al passare del tempo.
L’espediente contabile della capitalizzazione trimestrale utilizzato dagli istituti di credito nei rapporti di conto corrente bancario si concretizza, nella realtà operativa, in software appositamente predisposti mediante i quali la banca “traveste” gli interessi da capitale. Di conseguenza nel conto corrente, il capitale riportato negli estratti conto trimestrali non e’ “puro” ma comprende una quota di interessi sempre maggiore con il trascorre del tempo, fino a giungere ad un debito costituito da soli interessi.
E’ da sottolineare che i meccanismi impiegati dalle aziende di credito per la progressiva moltiplicazione delle competenze sono due: l’anatocismo(cioe’ la capitalizzazione composta) esercitato sugli interessi e quello esercitato sulla commissione di massimo scoperto. Tali anatocismi agiscono in modo reciproco e sinergico, moltiplicando vicendevolmente e progressivamente interessi e competenze.
L’anatocismo degli interessi, infatti, moltiplica gli interessi e la commissione di massimo scoperto; l’anatocismo della commissione di massimo scoperto moltiplica se stesso e gli interessi. A ciò si aggiungano le spese e le incidenze delle valute (i cosiddetti giorni-banca) elencate dall’istituto di credito nell’estratto conto scalare inviato trimestralmente al cliente, che hanno già incrementato il”debito” dell’utente bancario: competenze sulle quali si esercita l’effetto moltiplicatore dei meccanismi appena descritti. Il risultato di questo sistema e’ di rendere esorbitante il costo del credito in maniera deliberatamente occulta e di perpetuare il “debito” del cliente, ben presto costituito - ad insaputa dello stesso - da soli interessi e spese autoriproducenti.
Ecco alcuni motivi per cui si oltrepassa la soglia usuraria prevista dalla legge 108/96. Relativamente all’applicazione della legge sull’usura nelle aule dei tribunali civili e penali italiani, alcune volte si assiste ad un’impropria e fuorviante applicazione, da parte dei periti dei giudici e/o degli istituti di credito, delle istruzioni per la rilevazione del teg (tasso effettivo globale) emanate tempo per tempo dalla Banca d’Italia. Tali professionisti, infatti, considerano le istruzioni dell’istituto centrale (costituenti mero atto amministrativo di natura normativa) come uno strumento “alternativo” per la determinazione del teg usurario rispetto all’ unico criterio legislativo imposto dall’art. 2, 1° comma, della Legge 108/96 riproducente l’art. 644, 4° comma, del Codice Penale, che così recitano: “per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione del credito”. La diretta applicazione di tale norma non può infatti prescindere dalla inclusione nel paradigma di calcolo seguito dai periti incaricati, di tutti quegli oneri che concorrono alla formazione del costo effettivo globale del credito che l’utente bancario sostiene per l’utilizzo di una somma di denaro concessagli dall’istituto creditizio, quali: gli interessi, l’anatocismo multiplo, le valute sui versamenti e sui prelevamenti, le spese legali ed assimilate, gli interessi di mora, gli addebiti per tenuta conto, per istruzione e revisione pratiche di fido, le spese per assicurazioni e la commissione di massimo scoperto.
Come abbiamo già visto, alla fine di ogni trimestre, il compenso globale dovuto dal correntista viene capitalizzato e va ad aumentare il debito del trimestre successivo; al tempo stesso, vengono addebitati sul conto commissioni e spese. E’ evidente, pertanto, che il costo effettivo del credito in conto corrente si compone di diversi elementi e risulta notevolmente più elevato del tasso di interesse nominalmente ed apparentemente ad esso applicato dalla banca. Fattori di costo peraltro soggetti, come abbiamo visto, a processi di tipo esponenziale che non possono assolutamente trovare parziale riconoscimento in pseudo-metodologie di analisi del rapporto creditizio, chiaramente orientate ad una maliziosa interpretazione delle istruzioni della Banca d’Italia ed a una strumentale applicazione della disciplina contrattuale.
Si tratta di interessate confusioni, raramente attribuibili a scarsa competenza tecnica, che contribuiscono spesso a consolidare, nel corso dei giudizi, l’occultamento delle sostanziose e illecite remunerazioni, percepite nel corso del rapporto di conto corrente da parte delle banche, con conseguente e rilevante danno per il correntista, che oltre a non vedersi risarcito il maltolto, deve rassegnarsi anche a non poter avere la soddisfazione, morale e finanziaria, di vedersi riconosciuto il proprio status di usurato bancario.
di FRANCO GOGLIA
da LiberoReporter
Cinque banche sotto inchiesta per usura
Fonte: Kipling90.com
Commissione di massimo scoperto - Finalmente cinque banche sotto inchiesta per usura24 06 2008
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Calcolo Anatocismo Usura
Studio professionale: calcolo anatocismo usura bancariawww.kipling90.com
Usura e appropriazione indebita. Sono i reati che la Procura di Savona contesta per ora a cinque banche cittadine ma l’indagine potrebbe presto allargarsi anche ad altre. Sul fascicolo aperto a quattro mani dal procuratore capo Vincenzo Scolastico e dal “sostituto” Alessandra Coccoli finiranno presto i nomi di rappresentanti legali e direttori dei cinque istituti di credito che la Guardia di Finanza sta accertando.
Il reato ipotizzato è appunto l’usura e nel mirino c’è in particolare la prassi di conteggiare la commissione per il massimo scoperto sui conti correnti (sui fidi e sulle cifre utilizzate extra fido) facendo così lievitare gli interessi passivi a quote imbarazzanti. Tutto è nato dalla denuncia del titolare di un’azienda nel ramo dei servizi ecologici che, rivolgendosi a uno studio di consulenza fiscale specializzato nel ricalcolo degli interessi bancari, ha scovato oltre un milione di euro indebitamente pretesi dalle banche.
«Abbiamo accertato interessi spaventosi, oltre ogni logica: da pochi punti a decine, anche 80-90% applicati illecitamente su vari conti correnti - accusa Giorgio Vincis, titolare dello studio Vinx che ha curato il ricalcolo - Quella di applicare tassi elevatissimi grazie al “massimo scoperto” è una prassi a dir poco consolidata e mortale per centinaia di imprese ma anche piccoli risparmiatori che ogni tre mesi si ritrovano tartassati da spese e commissioni illegittime di cui spesso non sanno nulla.
La denuncia penale che abbiamo sporto per conto dell’imprenditore per ora riguarda cinque banche ma presto si estenderà ad altre. Il modus operandi di tutte è in fotocopia e tutte hanno contribuito a mandare il mio cliente sul lastrico col rischio di chiudere l’azienda. E tutto è nato dal fatto che le banche approfittano di una circolare della Banca d’Italia che di fatto autorizza la commissione sul massimo scoperto violando la legge. Ma d’altra parte Bankitalia è detenuta dai gruppi bancari che certo non danneggiano se stessi ma puntano ad arricchirsi. È ora di dire basta e ribellarsi».
«Il fascicolo è aperto e riguarda effettivamente cinque banche, l’accusa è di usura per la commissione sul massimo scoperto, più di questo non si può dire per il momento - è l’unico commento del procuratore capo Vincenzo Scolastico - Daremo al più presto incarico a un perito per una consulenza sulla base dei dati forniti dal consulente cui l’imprenditore si è rivolto. Al più presto convocheremo rappresentanti legali e direttori delle banche incriminate per ascoltarli. Abbiamo già disposto che la Guardia di Finanza accerti ruoli e nomi. Di questa circolare di Bankitalia è presto per parlare. Vedremo».
Quello del massimo scoperto è un tema delicato e molto dibattuto nel mondo finanziario e del consumo. Il problema è la legittimità dell’addebito periodico (trimestrale) della commissione che le banche applicano. Questa commissione è stata definita dalla Cassazione come “remunerazione accordata alla banca per la messa a disposizione dei fondi a favore del correntista indipendentemente dall’effettivo prelevamento della somma”.
L’anomalia riguarda il fatto che questi interessi vengono spesso calcolati su tutte le cifre concesse al cliente (con varie forme di fido) con una pericolosa confusione tra cifre utilizzate o semplicemente messe a disposizione. In soldoni se in presenza di un fido di 50 mila euro se ne utilizzano 55 mila, commissione e tasso vengono applicati per intero sui 55 mila con spaventosi ricarichi in termini di spese.
«Ma ci sono molte altre degenerazioni che determinano sempre un danno per il contribuente e hanno già dato vita ad altre inchieste per usura in vari tribunali italiani - conclude il consulente Giorgio Vincis - Personalmente credo sia una materia che dovrebbe dare molto più da fare alla magistratura».
La Procura savonese ipotizza l’usura “perché la ratio della normativa sull’usura, anche a seguito delle modifiche apportate all’articolo 644 del codice penale, è stata proprio impedire che surrettiziamente si possa realizzare una usura lecita attraverso una maliziosa disciplina contrattuale”. E alcune (in particolare una) circolari della Banca d’Italia su questa disciplina del massimo scoperto sembrerebbero propiziare una condizione di vantaggio bancario inaccettabile.
di Dario Freccero
da IL SECOLO XIX.it
Commissione di massimo scoperto - Finalmente cinque banche sotto inchiesta per usura24 06 2008
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Calcolo Anatocismo Usura
Studio professionale: calcolo anatocismo usura bancariawww.kipling90.com
Usura e appropriazione indebita. Sono i reati che la Procura di Savona contesta per ora a cinque banche cittadine ma l’indagine potrebbe presto allargarsi anche ad altre. Sul fascicolo aperto a quattro mani dal procuratore capo Vincenzo Scolastico e dal “sostituto” Alessandra Coccoli finiranno presto i nomi di rappresentanti legali e direttori dei cinque istituti di credito che la Guardia di Finanza sta accertando.
Il reato ipotizzato è appunto l’usura e nel mirino c’è in particolare la prassi di conteggiare la commissione per il massimo scoperto sui conti correnti (sui fidi e sulle cifre utilizzate extra fido) facendo così lievitare gli interessi passivi a quote imbarazzanti. Tutto è nato dalla denuncia del titolare di un’azienda nel ramo dei servizi ecologici che, rivolgendosi a uno studio di consulenza fiscale specializzato nel ricalcolo degli interessi bancari, ha scovato oltre un milione di euro indebitamente pretesi dalle banche.
«Abbiamo accertato interessi spaventosi, oltre ogni logica: da pochi punti a decine, anche 80-90% applicati illecitamente su vari conti correnti - accusa Giorgio Vincis, titolare dello studio Vinx che ha curato il ricalcolo - Quella di applicare tassi elevatissimi grazie al “massimo scoperto” è una prassi a dir poco consolidata e mortale per centinaia di imprese ma anche piccoli risparmiatori che ogni tre mesi si ritrovano tartassati da spese e commissioni illegittime di cui spesso non sanno nulla.
La denuncia penale che abbiamo sporto per conto dell’imprenditore per ora riguarda cinque banche ma presto si estenderà ad altre. Il modus operandi di tutte è in fotocopia e tutte hanno contribuito a mandare il mio cliente sul lastrico col rischio di chiudere l’azienda. E tutto è nato dal fatto che le banche approfittano di una circolare della Banca d’Italia che di fatto autorizza la commissione sul massimo scoperto violando la legge. Ma d’altra parte Bankitalia è detenuta dai gruppi bancari che certo non danneggiano se stessi ma puntano ad arricchirsi. È ora di dire basta e ribellarsi».
«Il fascicolo è aperto e riguarda effettivamente cinque banche, l’accusa è di usura per la commissione sul massimo scoperto, più di questo non si può dire per il momento - è l’unico commento del procuratore capo Vincenzo Scolastico - Daremo al più presto incarico a un perito per una consulenza sulla base dei dati forniti dal consulente cui l’imprenditore si è rivolto. Al più presto convocheremo rappresentanti legali e direttori delle banche incriminate per ascoltarli. Abbiamo già disposto che la Guardia di Finanza accerti ruoli e nomi. Di questa circolare di Bankitalia è presto per parlare. Vedremo».
Quello del massimo scoperto è un tema delicato e molto dibattuto nel mondo finanziario e del consumo. Il problema è la legittimità dell’addebito periodico (trimestrale) della commissione che le banche applicano. Questa commissione è stata definita dalla Cassazione come “remunerazione accordata alla banca per la messa a disposizione dei fondi a favore del correntista indipendentemente dall’effettivo prelevamento della somma”.
L’anomalia riguarda il fatto che questi interessi vengono spesso calcolati su tutte le cifre concesse al cliente (con varie forme di fido) con una pericolosa confusione tra cifre utilizzate o semplicemente messe a disposizione. In soldoni se in presenza di un fido di 50 mila euro se ne utilizzano 55 mila, commissione e tasso vengono applicati per intero sui 55 mila con spaventosi ricarichi in termini di spese.
«Ma ci sono molte altre degenerazioni che determinano sempre un danno per il contribuente e hanno già dato vita ad altre inchieste per usura in vari tribunali italiani - conclude il consulente Giorgio Vincis - Personalmente credo sia una materia che dovrebbe dare molto più da fare alla magistratura».
La Procura savonese ipotizza l’usura “perché la ratio della normativa sull’usura, anche a seguito delle modifiche apportate all’articolo 644 del codice penale, è stata proprio impedire che surrettiziamente si possa realizzare una usura lecita attraverso una maliziosa disciplina contrattuale”. E alcune (in particolare una) circolari della Banca d’Italia su questa disciplina del massimo scoperto sembrerebbero propiziare una condizione di vantaggio bancario inaccettabile.
di Dario Freccero
da IL SECOLO XIX.it
Niente galera per ladri e rapinatori: il governo studia il colpo di spugna
Fonte: CronacaQui.it Edizione Torino
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Un indultato su tre è tornato in cella: tra loro anche spacciatori e assassini
MILANO 29/11/2008 - Avevano assicurato che il tempo del buonismo era finito. Che indulto, amnistie e scarcerazioni lampo appartenevano ormai al passato e che non si sarebbero più ripetute. Perché «siamo contro l’idea che chi sbaglia non paga. Ripeto: chi ha compiuto un danno seppur non grave alla società la deve risarcire» aveva detto (e ripetuto) Angelino Alfano (nel tondo), il ministro della Giustizia. Ma la sua proposta di legge, che prevede la sospensione della pena (se sotto i 4 anni) in cambio di lavori socialmente utili, sembra andare nella direzione opposta.UN’AMNISTIAE c’è chi comincia a sospettare si tratti di una vera e propria amnistia. Di più. Se questo provvedimento verrà approvato «assicurerà l’impunità a tutti - ha attaccato Di Pietro - e salverà tutti gli incensurati». Per ora quella di Alfano è solo una proposta (fortemente contrastata sia dalla Lega che da Alleanza Nazionale), ma se venisse approvata ladri, truffatori e usurai non si farebbero un giorno di carcere. E il reato verrebbe addirittura estinto. Il disegno di legge del Guardasigilli prevede infatti che chi commette un reato punibile con una pena fino ai 4 anni di detenzione può chiedere al giudice di svolgere (gratis) lavori socialmente utili. E se la messa in prova (la definizione tecnica di questa “seconda chance”) funziona ladri, usurai e truffatori avranno diritto a una sorta di amnistia, che cancella sia il reato che il processo.I “graziati” potrebbero essere parecchi. Basti pensare che quasi la metà dei detenuti lombardi (1307 su 2957) è stato condannato a pene inferiori ai 4 anni.NESSUNO IN CARCERECon il ddl Alfano molti di loro non sarebbero finiti dietro le sbarre; non ci sarebbero finiti, ad esempio, gli incensurati. Secondo la proposta di legge infatti solo chi ha la fedina penale “pulita” potrebbe usufruire della “messa in prova” e cancellare per sempre il reato a colpi di scopa o spazzolone. Niente carcere dunque per chi si macchia, ad esempio, di furto, di falso in bilancio, usura, corruzione, truffa, abuso d’uffi cio, danneggiamenti, favoreggiamento ed omissione di soccorso, ma “solo” qualche ora (4 al giorno per un totale di 24 la settimana) di lavoro socialmente utile. Ma il “bonus” potrebbe valere anche per i rapinatori e gli scippatori con condanne sotto i 4 anni.LA CHANCENei piani di Alfano l’intenzione è quella di sostituire la condizionale con la messa in prova. E anche il ministro La Russa, scettico verso la proposta, l’ha sottolineato: «La novità è che oggi chi ottiene la condizionale la incassa senza obblighi, invece dopo dovrà fare lavori socialmente utili». Ma un paio d’anni di lavoretti non possono certo essere paragonati a 4 anni passati in una cella di nove metri quadrati. E per questo «si tratta di una proposta su cui riflettere molto» ha spiegato La Russa. Una proposta bocciata, per ora, dal Consiglio dei Ministri.Ma in Italia la “messa in prova”, ispirata alla probation anglosassone, esiste già. Anche se, per ora, è limitata al processo penale minorile. [CONTINUA...] Scritto da: Federica Mantovani - federica.mantovani@cronacaqui.it
Il disegno di legge di Alfano offre a chi commette reati punibili con una pena sotto a 4 anni la possibilità di evitare il carcere
Niente galera per ladri e rapinatori: il governo studia il colpo di spugna
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MILANO 29/11/2008 - Avevano assicurato che il tempo del buonismo era finito. Che indulto, amnistie e scarcerazioni lampo appartenevano ormai al passato e che non si sarebbero più ripetute. Perché «siamo contro l’idea che chi sbaglia non paga. Ripeto: chi ha compiuto un danno seppur non grave alla società la deve risarcire» aveva detto (e ripetuto) Angelino Alfano (nel tondo), il ministro della Giustizia. Ma la sua proposta di legge, che prevede la sospensione della pena (se sotto i 4 anni) in cambio di lavori socialmente utili, sembra andare nella direzione opposta.UN’AMNISTIAE c’è chi comincia a sospettare si tratti di una vera e propria amnistia. Di più. Se questo provvedimento verrà approvato «assicurerà l’impunità a tutti - ha attaccato Di Pietro - e salverà tutti gli incensurati». Per ora quella di Alfano è solo una proposta (fortemente contrastata sia dalla Lega che da Alleanza Nazionale), ma se venisse approvata ladri, truffatori e usurai non si farebbero un giorno di carcere. E il reato verrebbe addirittura estinto. Il disegno di legge del Guardasigilli prevede infatti che chi commette un reato punibile con una pena fino ai 4 anni di detenzione può chiedere al giudice di svolgere (gratis) lavori socialmente utili. E se la messa in prova (la definizione tecnica di questa “seconda chance”) funziona ladri, usurai e truffatori avranno diritto a una sorta di amnistia, che cancella sia il reato che il processo.I “graziati” potrebbero essere parecchi. Basti pensare che quasi la metà dei detenuti lombardi (1307 su 2957) è stato condannato a pene inferiori ai 4 anni.NESSUNO IN CARCERECon il ddl Alfano molti di loro non sarebbero finiti dietro le sbarre; non ci sarebbero finiti, ad esempio, gli incensurati. Secondo la proposta di legge infatti solo chi ha la fedina penale “pulita” potrebbe usufruire della “messa in prova” e cancellare per sempre il reato a colpi di scopa o spazzolone. Niente carcere dunque per chi si macchia, ad esempio, di furto, di falso in bilancio, usura, corruzione, truffa, abuso d’uffi cio, danneggiamenti, favoreggiamento ed omissione di soccorso, ma “solo” qualche ora (4 al giorno per un totale di 24 la settimana) di lavoro socialmente utile. Ma il “bonus” potrebbe valere anche per i rapinatori e gli scippatori con condanne sotto i 4 anni.LA CHANCENei piani di Alfano l’intenzione è quella di sostituire la condizionale con la messa in prova. E anche il ministro La Russa, scettico verso la proposta, l’ha sottolineato: «La novità è che oggi chi ottiene la condizionale la incassa senza obblighi, invece dopo dovrà fare lavori socialmente utili». Ma un paio d’anni di lavoretti non possono certo essere paragonati a 4 anni passati in una cella di nove metri quadrati. E per questo «si tratta di una proposta su cui riflettere molto» ha spiegato La Russa. Una proposta bocciata, per ora, dal Consiglio dei Ministri.Ma in Italia la “messa in prova”, ispirata alla probation anglosassone, esiste già. Anche se, per ora, è limitata al processo penale minorile. [CONTINUA...] Scritto da: Federica Mantovani - federica.mantovani@cronacaqui.it
USURAI, LADRI DI VITA
Fonte: Corriere della Sera
Pubblicato 26 gennaio 194
lettere e idee
usurai, ladri di vita
in Italia manca una legge efficace contro il reato di usura
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ E in Italia manca una legge efficace TITOLO: Usurai, ladri di vita - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - L' usura e' un problema sociale. Nel momento in cui la crisi economica spinge molte famiglie verso la poverta' , aumenta il potere ricattatorio di coloro che offrono prestiti fuori dalla legge con interessi onerosissimi. Gli usurai tendono all' espropriazione di qualsiasi cosa: denaro, beni, oggetti personali, ma anche morale e dignita' . Chi, come noi, vive a contatto quotidiano con questa piaga sa cosa significhi il dramma di famiglie che improvvisamente si trovano ad essere espropriate di tutto e in balia di una violenza cieca. In Italia le leggi che colpiscono questi reati sono drammaticamente insufficienti. Di fronte a questi ricatti il cittadino non ha difese. La legge antiusura approvata dal governo Amato e' stata una prima risposta, ma circoscritta all' usura impropria relativa a imprese e aziende. Per l' usura propria poco e' stato fatto. La competenza e' della pretura e le pene sono irrisorie: al massimo due anni di carcere e 4 milioni di multa. Qualcosa, pero' , si sta muovendo. A Napoli, come "Fondazione Giuseppe Moscati" stiamo cercando di aiutare le vittime di indebitamenti illegali a sciogliere, in modo pacifico, il vincolo iniquo che le assoggetta all' usura attraverso un fondo finanziato con offerte libere. Per una soluzione del problema, comunque, riteniamo necessario il varo di una legge adeguata. Attualmente l' usura e' difficilmente individuabile e poco punita. Per questo, insieme alla Caritas italiana, l' Adiconsum e il Movi abbiamo proposto la formulazione in quattro punti della nuova legge che era stata portata all' esame del Parlamento. Ecco i passaggi fondamentali: 1) Definizione del reato sulla base del solo tasso d' interesse. 2) Persecuzione d' ufficio del reato, per le connessioni che esso ha con il crimine organizzato. 3) Costituzione del Fondo statale antiusura per rendere possibile la concessione di prestiti minimi di 5 milioni a cittadini incensurati, nullatenenti e in certi casi di bisogno inderogabile. 4) Efficace "definalizzazione" del profitto usuraio attraverso un inasprimento delle pene. * parroco della Chiesa del Gesu' Nuovo di Napoli
Rastrelli Massimo
Pubblicato 26 gennaio 194
lettere e idee
usurai, ladri di vita
in Italia manca una legge efficace contro il reato di usura
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ E in Italia manca una legge efficace TITOLO: Usurai, ladri di vita - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - L' usura e' un problema sociale. Nel momento in cui la crisi economica spinge molte famiglie verso la poverta' , aumenta il potere ricattatorio di coloro che offrono prestiti fuori dalla legge con interessi onerosissimi. Gli usurai tendono all' espropriazione di qualsiasi cosa: denaro, beni, oggetti personali, ma anche morale e dignita' . Chi, come noi, vive a contatto quotidiano con questa piaga sa cosa significhi il dramma di famiglie che improvvisamente si trovano ad essere espropriate di tutto e in balia di una violenza cieca. In Italia le leggi che colpiscono questi reati sono drammaticamente insufficienti. Di fronte a questi ricatti il cittadino non ha difese. La legge antiusura approvata dal governo Amato e' stata una prima risposta, ma circoscritta all' usura impropria relativa a imprese e aziende. Per l' usura propria poco e' stato fatto. La competenza e' della pretura e le pene sono irrisorie: al massimo due anni di carcere e 4 milioni di multa. Qualcosa, pero' , si sta muovendo. A Napoli, come "Fondazione Giuseppe Moscati" stiamo cercando di aiutare le vittime di indebitamenti illegali a sciogliere, in modo pacifico, il vincolo iniquo che le assoggetta all' usura attraverso un fondo finanziato con offerte libere. Per una soluzione del problema, comunque, riteniamo necessario il varo di una legge adeguata. Attualmente l' usura e' difficilmente individuabile e poco punita. Per questo, insieme alla Caritas italiana, l' Adiconsum e il Movi abbiamo proposto la formulazione in quattro punti della nuova legge che era stata portata all' esame del Parlamento. Ecco i passaggi fondamentali: 1) Definizione del reato sulla base del solo tasso d' interesse. 2) Persecuzione d' ufficio del reato, per le connessioni che esso ha con il crimine organizzato. 3) Costituzione del Fondo statale antiusura per rendere possibile la concessione di prestiti minimi di 5 milioni a cittadini incensurati, nullatenenti e in certi casi di bisogno inderogabile. 4) Efficace "definalizzazione" del profitto usuraio attraverso un inasprimento delle pene. * parroco della Chiesa del Gesu' Nuovo di Napoli
Rastrelli Massimo
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