mercoledì 24 dicembre 2008

Niente galera per ladri e rapinatori: il governo studia il colpo di spugna

Fonte: CronacaQui.it Edizione Torino



Il disegno di legge di Alfano offre a chi commette reati punibili con una pena sotto a 4 anni la possibilità di evitare il carcere
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MILANO 29/11/2008 - Avevano assicurato che il tempo del buonismo era finito. Che indulto, amni­stie e scarcerazioni lampo appartenevano ormai al passato e che non si sareb­bero più ripetute. Perché «siamo contro l’idea che chi sbaglia non paga. Ripeto: chi ha compiuto un danno seppur non grave alla socie­tà la deve risarcire» aveva detto (e ripetuto) Angelino Alfano (nel tondo), il mini­stro della Giustizia. Ma la sua proposta di legge, che prevede la sospensione del­la pena (se sotto i 4 anni) in cambio di lavori socialmen­te utili, sembra andare nella direzione opposta.UN’AMNISTIAE c’è chi comin­cia a sospettare si tratti di una vera e propria amnistia. Di più. Se questo provvedimento verrà approvato «assicurerà l’impunità a tut­ti - ha attaccato Di Pietro - e sal­verà tutti gli in­censurati». Per ora quella di Al­fano è solo una proposta (fortemente con­trastata sia dalla Lega che da Alleanza Nazionale), ma se venisse approvata ladri, truffatori e usurai non si farebbero un giorno di car­cere. E il reato verrebbe ad­dirittura estinto. Il disegno di legge del Guardasigilli prevede infatti che chi com­mette un reato punibile con una pena fino ai 4 anni di detenzione può chiedere al giudice di svolgere (gratis) lavori socialmente utili. E se la messa in prova (la defi­nizione tecnica di questa “seconda chance”) funzio­na ladri, usurai e truffatori avranno diritto a una sorta di amnistia, che cancella sia il reato che il processo.I “graziati” potrebbero esse­re parecchi. Basti pensare che quasi la metà dei dete­nuti lombardi (1307 su 2957) è stato condannato a pene inferiori ai 4 anni.NESSUNO IN CARCERECon il ddl Alfano molti di loro non sarebbero finiti dietro le sbarre; non ci sa­rebbero finiti, ad esempio, gli incensurati. Secondo la proposta di legge infatti so­lo chi ha la fedina penale “pulita” potrebbe usufruire della “messa in prova” e cancellare per sempre il reato a colpi di scopa o spazzolone. Niente carcere dunque per chi si macchia, ad esempio, di furto, di fal­so in bilancio, usura, corru­zione, truffa, abuso d’uffi ­cio, danneggiamenti, favo­reggiamento ed omissione di soccorso, ma “solo” qualche ora (4 al giorno per un totale di 24 la settimana) di lavoro social­mente utile. Ma il “bonus” po­trebbe valere an­che per i rapina­tori e gli scippa­tori con condan­ne sotto i 4 anni.LA CHANCENei piani di Al­fano l’intenzio­ne è quella di so­stituire la condizionale con la messa in prova. E anche il ministro La Russa, scettico verso la proposta, l’ha sotto­lineato: «La novità è che oggi chi ottiene la condizio­nale la incassa senza obbli­ghi, invece dopo dovrà fare lavori socialmente utili». Ma un paio d’anni di lavo­retti non possono certo es­sere paragonati a 4 anni pas­sati in una cella di nove metri quadrati. E per questo «si tratta di una proposta su cui riflettere molto» ha spiegato La Russa. Una pro­posta bocciata, per ora, dal Consiglio dei Ministri.Ma in Italia la “messa in prova”, ispirata alla proba­tion anglosassone, esiste già. Anche se, per ora, è limitata al processo penale minorile. [CONTINUA...] Scritto da: Federica Mantovani - federica.mantovani@cronacaqui.it

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